Franceschini sbaglia Le vicende private non devono incidere sulla vita pubblica di Francesco Nucara Sulle vicende che in quest’ultimo periodo hanno visto coinvolto il Presidente del Consiglio abbiamo preferito mantenere il silenzio, considerando che i fatti privati, che sono veramente privati debbano rimanere privati e non dovrebbero incidere sulla politica. A noi è sempre interessata solo e soltanto l’azione politica del governo in tutta la sua interezza. Non abbiamo risparmiato qualche critica a ministri e al governo nel suo complesso comportandoci sempre lealmente nell’azione parlamentare. La frase "…fareste educare i vostri figli da Berlusconi?", pronunciata dall’on. Fran-ceschini in una recente trasmissione televisiva, suona alla stregua di una stessa che avrebbe potuto pronunciare Don Camillo contro Peppone nei film di guareschiana memoria…ma in questo caso ha dell’inverosimile perché proveniente dalla parte che dovrebbe essere quella di sinistra! E ciò viene espresso da un politico che si vanta di essersi formato alla scuola di Zaccagnini! Noi abbiamo attaccato Ilda Boccassini, quando affermò che la figlia di un ergastolano mafioso non doveva recarsi in carcere a trovare il padre. Lasciamo i figli nella loro sacrosanta libertà di amare i genitori, chiunque essi siano e comunque essi dimostrino il loro amore. A Franceschini, che dimostra senza troppa forza e dignità politica, di voler strumentalizzare il privato dei suoi antagonisti a favore della campagna elettorale della sua parte, consigliamo, ove non l’avesse già visto, di mettersi in poltrona e godersi la visione del film "Good Bye Lenin!". Nel film si narra la storia di una signora socialista della Germania dell’Est che entra in coma, e quando si risveglia i figli la tutelano con filmati e giornali costruiti ad hoc per impedirle lo shock della caduta del muro di Berlino e della fine del comunismo. La signora si accorge che il comunismo è finito quando esce temporaneamente dalla sua camera e va per strada vedendo la rimozione di una statua di Lenin. Non sappiamo chi tutela la salute di Franceschini, ma gli consigliamo di uscire e andare per strada così potrà accorgersi finalmente che l’epoca della sua politica è finita e i suoi comportamenti devono cambiare se non vuole finire in un coma politico irreversibile. Silvio Berlusconi va criticato e, se necessario contestato, per il suo operato di primo governante di questo paese, che non ha ulteriore bisogno di sciacallaggi. Resta Di Pietro, a cui ormai il PD si attacca per proseguire in un’opera di demolizione mal riuscita e che mal riuscirà. Mi sembra il caso di ricordare che per ammazzare una mosca posata su un cavallo, non si deve ammazzare il cavallo. Per colpire Berlusconi si rischia dissennatamente di demolire l’Italia. Gli amici repubblicani e i nostri lettori capiranno perché con questa sinistra supportata da Di Pietro è impossibile anche solo colloquiare. Roma, 28 maggio 2009 |